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...A SANTIAGO ATTRAVERSO IL CAMMINO DEL NORD ( GIU. 2014)

4 GIUGNO 2014
OK ci siamo.........mancano solo alcune ore alla partenza per Barcellona dove incontrerò Renzo, l'amico pellegrino di Vicenza, ed insieme andremo a Irun per iniziare la grande avventura del "camino del norte". Nonostante l'esperienza dell'anno scorso sono molto agitato ed emozionato (...e preoccupato) e quindi mi limito a dirvi soltanto...CIAO...,se vi fa piacere seguitemi su fb in quanto i vostri incoraggiamenti saranno per me uno sprone ad andare avanti. Ultreya










5 GIUGNO 2014
Sono partito....per un paio di ore non vi scoccerò più
partenza da Catania

6 GIUGNO 2014
La prima tappa Irun- San Sebastian di 27 interminabili km di sali-scendi e' andata, magnificamente andata.E' stata dura anzi durissima ma come nel Francese anche qui vale la regola "deja hacer al camino". Voglio raccontarvi cosa e'successo oggi: nella prima tappa, dopo il Santuario de Guadalupe ci sono due strade, una di cresta (per scalatori) che passa dalla cima della montagna e l'altra che taglia sul fianco la montagna stessa. Quando questa mattina, insieme a Renzo, siamo usciti dall'albergue convinti e decisi a fare la via della cima della montagna, ci avrà' visti San Giacomo che preoccupato e' andato dalla vergine di Guadalupe e Le ha detto " tra poco arriveranno due poveri pellegrini vedi di proteggerli e aiutarli, sai sono due miei amici dell'anno scorso e poi uno mi è stata raccomandato da S. Alfio, non posso deluderli". La Vergine, apprensiva come tutte le mamme, conoscendo i problemi di schiena e gambe di uno e di cuore dell'altro ha pensato " ma dove vogliono andare questi vecchetti". E così,andando avanti, non abbiamo visto il bivio e senza renderci conto ci siamo ritrovati nel fianco della montagna. Ma se percorrendo la strada teoricamente più facile siamo arrivati a San Sebastian proprio al limite delle forze, cosa sarebbe successo facendo la cima della montagna? Deja hacer al camino.
                                            Santuario della "Virgen de Guadalupe"
7 GIUGNO 2014
Seconda tappa: San Sebastian - Zarautz. In una sola parola " min....." ( non si può dire). Le salite di oggi sono state micidiali e del resto lo sapevo prima di partire che il"cammino del nord" e' uno spezzagambe per i continui sali-scendi ma sarà perché è l'inizio o perché la forma fisica non è' ancora perfetta, per la seconda volta arrivo a fine tappa veramente spompato. Anche sul "cammino francese" non mancavano le salite ma con la scusa di aspettare qualche amica in difficoltà mi fermavo spesso mentre adesso Corrà Renzo cammina deciso come un treno e non mi va di lasciarlo andare da solo....ha una certa età (ahahaha).Qui non posso dire "forza che è' l'ultima salita" perché se mi sentono gli altri pellegrini mi tirano qualcosa dietro poiché qui tutti sanno che salite non finiscono mai. Altra avventura odierna e' stata trovare posto per dormire in quanto gli albergue comunali sono dislocati nelle scuole e quindi aprono solo a luglio e agosto mentre gli ostelli della gioventù ( che ospitano anche pellegrini) il sabato e la domenica sono ultra pieni. Per questa sera ci siamo arrangiati in un campeggio poco prima del paese....siamo proprio "accampati".....pazienza del resto siamo pellegrini. Ultreya
porto di Orio

8 GIUGNO 2014
Terza tappa: Zarautz-Deba 29 km duri ma belli. In effetti la tappa di oggi prevedeva solo 24 km ma erano tutti sulle montagne. Dalla guida (il vantaggio di avere tutte le tracce registrate...) abbiamo visto che il "cammino"tornava sulla costa dopo 10 km e quindi abbiamo deciso di seguire il lungomare, pazienza se abbiamo fatto 5 km in più ma almeno abbiamo respirato aria di mare è goduto di spiagge bellissime ( siamo pellegrini/marinai). Comunque per gli altri 19 km non sono mancati i terribili sali-scendi ma le gambe cominciano ad abituarsi e la fatica si sente un po' meno ( poco poco meno). A Deba, dopo di noi sono arrivati una coppia di giovani bergamaschi che avevamo conosciuti all'albergue di Irun e mi viene da fare una considerazione : se abbiamo tenuto la stesso ritmo dei trentenni vuol dire che noi vecch....."diversamente giovani", nonostante la difficoltà del percorso, non ci stiamo comportando male. Ultreya
                                                                      lungomare di Getaria
9 GIUGNO 2014
Quarta tappa: Deba-Markina 25,5 km. Oggi il"cammino" ha lasciato la costa e si è' inerpicato all'interno dei Paesi Baschi, per alcuni giorni non vedremo più l'oceano ma solo montagne e montagne. Le salite sono continue e molto faticose, ma arrivati in cima basta voltarsi indietro e si è' subito ripagati di tutti gli sforzi fatti in quanto si riempe il cuore ad ammirare le vallate ricche di boschi di un verde molto intenso. Tutto veramente bello. Un consiglio per i futuri pellegrini e' quello di rifornirsi alla partenza di acqua e viveri perché' negli ultimi 20 km non vi è' assolutamente nulla, solo alberi. All'arrivo a Markina altra sorpresa all'albergue dei pellegrini nel convento dei frati carmelitani , alcuni arrivati prima di noi dicevano che non c'era acqua calda e allora pensando che siamo "pellegrini si ma scemi no" (Renzo dice di aggiungere "quasi") e pur non cercando il 5 stelle non vorremmo finire in un 5 stalle (come già capitato) e allora abbiamo deciso di andare in una casa rural molto bella pulita e tranquilla,pagando appena tre euro in più. Certo però che per evitare queste situazioni manca una persona che, nel cammino francese dell'anno scorso, con un perfetto spagnolo, giornalmente si attaccava al telefono e dopo aver urlato "M - A - R..... vale, vale" ci faceva stare tranquilli su dove dormire l'indomani. Ma questo e' un'altro cammino e tra qualche giorno potrò fare dei paragoni ......adesso è' ancora presto. ULTREYA
                                   Ermita di San Miguel de Arretxinaga a Markina 
10 GIUGNO 2014
Quinta tappa: Markina- Germika 26 km. Oggi doveva essere più facile di ieri ma a causa delle piogge dei giorni scorsi alcuni tratti erano un fiume di fango e salire e scendere dai vari monti e' stata dura con il rischio di scivolare. Si continua a camminare in mezzo ai boschi tra montagne e vallate , sembra un paesaggio alpino, manca solo Heidi con il suo cane e il vecchio nonno. La tappa e' stata caratterizzata dalla visita alla collegiata di Zenarrotza risalente al'XI secolo e che si trova sopra il paese di Bolibar (famoso per aver dato i natali alla famiglia del generale Simon Bolivar, eroe sud-americano). Sono pellegrino ma nelle mie vene scorre ancora acqua di mare quindi non dimentico che oggi è' il 10 giugno festa della Marina Militare e quindi faccio gli auguri a tutti i marinai di ieri e di oggi. Gernika, dove ci siamo fermati oggi e' una città molto cara ai Baschi e agli spagnoli tutti per una strage avvenuta nel corso della guerra civile e quindi, anche se molto stanchi, e' obbligatorio andare in centro a visitare alcuni luoghi particolari. ULTREYA
                                                 "Murales" di Pablo Picasso a Gernika

11 GIUGNO 2014
Sesta tappa:Gernika - Lezama km 21.7, non voglio parlare di salite e discese, sarebbe monotono ma vorrei dire due paroline all'autore della guida che mi porto dietro e che per la tappa di oggi parlava di salite con"buona"i pendenza mentre io ho trovato solo pendenze cattive anzi qualcuna pure cattivissima, comunque.....oggi il cielo e' stato nuvoloso ma per fortuna San Giacomo, che ci accompagna, ha tenuto l'ombrello aperto e così' neanche oggi ci siamo bagnati ed avere 6 giorni consecutivi senza una sola goccia d'acqua per il cammino del nord e' quasi un miracolo. Oggi il cammino ci ha regalato una terapia inalatoria facendoci passare in un bosco di eucalipto dove il profumo faceva venir voglia di fermarsi a dormire li'.Il mio programma originale prevedeva per oggi la sosta a Bilbao, ulteriori 13 km circa quindi altre 4 ore di cammino e questo avrebbe comportato l'arrivo in città nel tardo pomeriggio e non avremmo visto niente di un luogo che merita una bella visita che potremo fare domani arrivando in mattinata. ULTREYA
                                                    tipica palazzina nobiliare di Larrubetzu
12 GIUGNO 2014
Settima tappa: Lezama-Bilbao 10 km. Siamo proprio dei "Turigrini" (pellegrini/turisti) ma San Giacomo ci perdonerà , Lui è più tollerante del mio amico Salvatore, comunque Turigrini per modo di dire perché in 7 giorni abbiamo macinato oltre 160 durissimi km con zaino di quasi 10 kg (va bene Salvatore!!!......ahahahah). L'albergue dei pellegrini e' alla fine della tappa di oggi ( circa 6 km più avanti) e allora per visitare la città' abbiamo deciso di fermarci in una pensioncina a 1 stella prendendo una camera con due letti ad un prezzo inferiore di quello che abbiamo pagato negli hostell della gioventù di San Sebastian o Gernika. La tappa di domani sarà più lunga di quella preventivata ( i 6 km non fatti oggi) ma spero che il riposo in tranquillità di questa notte ci consentirà di farla senza difficoltà. Adesso non scrivo più perché alle 20 chiude il museo Guggenheim e non voglio assolutamente perdermi l'occasione di visitarlo. ULTREYA
                                                              arrivo a Bilbao
13 GIUGNO 2014
Ottava tappa:Bilbao-Pobena 27 km ma a dire il vero sono sembrati molti di meno perché abbiamo fatto il primo tratto tutto in piano lungo il fiume che da Bilbao arriva a Portugalete. Abbiamo deciso questa alternativa, anche se più lunga, per avere l'occasione di vedere il famoso "puente Colgante" ponte sospeso costruito nel 1893 da Gustave Eiffel. Il ponte e' stato dichiarato dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanita'. E' stata veramente un'esperienza positiva attraversare il fiume a bordo del vagoncino sospeso......lo stesso non posso dire della visita fatta ieri al Guggenhein museum di Bilbao. Sarà' che io non capisco un cavolo di arte moderna ma l'unica cosa che mi e' piaciuta (si fa per dire) e' stata la struttura esterna. Il mio concetto di arte e di bello sono altri....ma i tempi cambiano. Oggi finalmente abbiamo rivisto l'oceano anzi l'ultimo km lo abbiamo percorso sulla sabbia finissima (piuttosto faticoso) e peccato che c'era un po' di nebbia e il cielo grigio altrimenti tutto sarebbe stato perfetto. L'albergue dei pellegrino di Pobena si è' rivelato spartano piccolo ma accogliente e pulito. Solo 20 posti e dopo il nostro arrivo si è' subito riempito ma nessun pellegrino e' stato mandato indietro, tutti sono stati accolti e sistemati (anche a terra) sia nell'unica sala adir ente al dormitorio sia in una tenda aperta nel piazzale. Questo e' bellissimo ed è' il vero spirito del cammino. ULTREIA
                                                       Puente Colgante a Portogalete
14 GIUGNO 2014
Nona tappa: Pobena-Islares 26,5 km. Se la tappa di ieri mi era sembrata bella quella di oggi, almeno l'inizio, e' stata stupenda. Dopo una lunga scalinata( circa 250 gradini) siamo arrivati in cima alla collina ed abbiamo percorso circa 8 km in un tracciato a strapiombo sul mare. Sarà che era ancora l'alba e che il cielo era limpido ma lo spettacolo e' stato il più bello visto in questi 9 giorni di cammino e vi assicuro che di bei panorami ne abbiamo visti tanti. Il resto del cammino di oggi è stato normale (sempre bello) alternando tratti di spiaggia, coste rocciose, colline, prati e purtroppo anche tratti lungo la "carrettera". Da segnalare anche la bellezza del lungomare e delle spiagge di Castro Urviales che abbiamo passato questa mattina. Dimenticavo di dire che non siamo più nei Paesi Baschi ma in Cantabria e con la tappa di oggi abbiamo già fatto un quarto di cammino (oltre 200 km). Dopo l'esperienza "particolare" del l'albergue dei pellegrini di Pobena dove anziché 20, che è la capienza massima, eravamo 42 pellegrini temevamo un'altra avventura all'albergue di Islares (posti disponibili 18) e allora abbiamo proseguito fino al camping posto proprio sulla spiaggia e che, come la guida diceva, ospitava anche i pellegrini. Appena entrato mi si è riempito il cuore perché è tutto uguale al "mio" campeggio di Punta Izzo, manca solo la mia "amaca" ma in una sdraio davanti al bungalow mi sono fatto una dormita come ai vecchi tempi.... mi sento veramente bene (San Giacomo continua a seguirci e a farci fare sempre le scelte giuste). ULTREYA
                                                                     Castro Urdiales
15 GIUGNO 2014
Decima tappa: Islares -Santona 25 km dei quali quasi 500 mt fatti in barca e così oggi siamo tornati a fare i "pellegrini/marinai". Per arrivare a Santona, dopo aver percorso alcuni km sulla sabbia della spiaggia di Laredo, bisogna attraversare un canale e si fa con delle barche che fanno servizio tipo bus. Il resto della tappa e' stato bello solo dal punto di vista paesaggistico (spiagge con sabbia finissima,scogli a mare sotto strapiombi mozzafiato, calette incontaminate tra rocce scolpite dal vento e dalle onde e tutto questo in pieno contrasto con il resto) in quanto parte del cammino e' inglobato nella strada provinciale che segue la costa e camminare nell'asfalto non è per niente piacevole, mi sembrava di essere tornato nelle strade dei paesini etnei che percorrevo per allenarmi. Una cosa piacevole di oggi è stato l'incontro con uno spagnolo che con due cani e un carrettino che stava facendo il "cammino del nord" al contrario ( da Santiago a Irun) ed era lo stesso che io avevo incontrato l'anno scorso sul "cammino francese" dalle parti dell'Alto del Poio, ma quest'anno nel carrettino aveva anche uno scatolone con tre piccoli cagnolini nati da qualche giorno e che per lui che aveva fatto migliaia di km in tutti i cammini della Spagna, rappresentava la continuazione della vita. Dopo i saluti siamo ripartiti in direzione opposta....anche questo e' il "cammino" e l'incontro con Jose', questo il nome del pellegrino in "servizio permanente", sarebbe molto piaciuto alla mia amica Ylenia. Nota negativa e' il continuare a trovare,lungo il cammino, quasi tutte le chiese chiuse, anche oggi che è' domenica, quindi quella mia mia idea di fare una credenziale con i soli "selli" di chiese forse dovrò abbandonarla. ULTREYA
                                                          il pellegrino Josè e i suoi cani

16 GIUGNO 2014
Undicesima tappa: Santona-Guemes 24,5 km. Nella tappa di oggi abbiamo provato tutte le meraviglie del cammino del nord, siamo passati dal dolce camminare sul bagnasciuga facendosi accarezzare le scarpe dai leggeri frangenti delle onde al duro salire ripide colline in sentieri di roccia e fango, non è mancato il pesante camminare nell'asfalto ne quello più piacevole in mezzo ai prati ed ai boschi. La varietà delle sensazioni si è avvertita anche con l'olfatto in quanto il profumo del mare che si infrangeva sugli scogli e' stato sostituito dall'odore non molto piacevole degli stabilimenti di conserve ittiche che si trovano in questa zona e lo stesso e' successo quando il cammino si è' spostato verso l'interno e il profumo dell'erba e dei boschi, a volte, e' stato sostituito dagli odori provenienti dagli allevamenti animali che abbiamo superato, e tutto questo in una sola mattinata. E' proprio vero che il"Camino del Norte" e' completo di tutto. Ripeto spesso che quello che provo e che ammiro durante il giorno e' "la cosa più bella" ma credetemi e' veramente così perché non finisco mai di stupirmi positivamente come e' successo all'arrivo all'albergue di Guemes dove sulla porta ci aspettava l'ospitalero ( il parroco) con due bicchieri d'acqua e per prima cosa ci ha fatto sedere a tavola a mangiare, dopo ci ha accompagnati a vedere gli alloggiamenti e tutta la struttura, per questa sera ci ha invitati tutti a una cena comunitaria. Non trovo le parole adatte a descrivere la bellezza, la pulizia, l'ordine e sopratutto il calore umano di questo luogo magico (spero che le foto possano dire qualcosa). Questa volta sono d'accordo con la mia guida che definisce questo l'albergue il più bello e accogliente di tutto il cammino del nord. Dimenticavo di dire che non bisogna pagare niente, e' tutto "donativo". Per non parlare solo e sempre di cose positive dirò che anche oggi ho sbagliato il tipo di abbigliamento ma al mattino quando ci prepariamo e' ancora buio e quindi ci vestiamo in funzione delle notizie meteo della sera prima ma probabilmente qui nel nord della Spagna fanno le previsioni come quelle che facevo io che agli amici che mi chiedevano "secondo te che sei marinaio, che tempo ci sarà domani?" Ed io scrutando il cielo rispondevo "potrebbe piovere...ma forse non piove" vi assicuro che non ho mai sbagliato una previsione. ULTREYA
                                            insieme con Don Ernesto (un mito)
17 GIUGNO 2014
Dodicesima tappa: Guemes- Boo de Pielagos 36,2 km. Un tappone interminabile anche se 2 km e mezzo li abbiamo fatti in traghetto (pellegrini/marinai) da Somo a Santander . Sono stanco ma soddisfatto perché oggi ho fatto quello che rende caratteristico il "cammino del nord" e cioè, dopo tante montagne e tanti boschi, camminare a piedi nudi nella sabbia e farsi accarezzare dalle onde. Certo però che farlo con la zaino sulle spalle si rischia di pagarlo ma la tentazione e' stata troppo forte e, da incoscente, mi sono tolto le scarpe e ho fatto diversi km con i piedi che affondavano nella sottilissima sabbia. E' stata una sensazione bellissima che mi ha riportato indietro di tanti, tanti (......troppi) anni quando da ragazzino passavo le mie giornate in riva al mare. Anche per questo devo dire "Grazie Cammino". Dopo la .....particolarissima sosta all'albergue di Guemes e la conoscenza di Padre Ernesto, che con dei volontari, ha creato questo super "albergue" non mi va di parlare delle bellezze dei panorami che anche oggi abbiamo ammirato altrimenti rischio di essere ripetitivo ma una cosa in particolare oggi mi ha colpito quando siamo passati tra Langre e Laredo ed ho visto tantissime ville e tutte con dei giardini fioriti e curatissime, erano una più bella dell'altra al punto che ho pensato che alla fine del rettilineo avrei trovato qualcuno con la scheda che voleva la votazione, sembrava un concorso a chi aveva il giardino più bello e più curato. Un consiglio per i futuri pellegrini: non fare come noi che non abbiamo dato retta alla guida e all'hospitalero di Guemes e cioè prendere il treno per tre fermate da Santander, e (pellegrini/stupidi) ci siamo sciroppati una scarpinata interminabile e noiosa in una brutta periferia e zona industriale che sembrava non finire mai. ULTREYA
                                                con i piedi "ammollo" nell'oceano
18 GIUGNO 2014
Tredicesima tappa: Boo de Pielagos- Santillana del Mar 23,5 km. In effetti la tappa di oggi prevedeva oltre 29 km ma ne abbiamo saltati 6 facendo circa 1 km ( una sola fermata) in treno e questo per evitare un giro vizioso o l'attraversamento di un ponte ferroviario molto pericoloso (peraltro vietato dalle autorità' locali) dove passa un treno ogni 5 minuti. Sicuramente San Giacomo ci perdonerà' perché è' una cosa che fanno tutti i pellegrini e Lui non vuole che i suoi devoti rischino la vita ed allora fa finta di non vedere. La tappa di oggi è' stata piuttosto anonima (difatti poche foto) in quanto abbiamo camminato in colline e campagne lontano dal mare e attraversato paesi poco caratteristici ed allora oggi parlerò' dei "compagni" di cammino. A differenza del "cammino francese" qui non si creano i gruppi, forse perché il percorso e' più duro e le tappe sono più lunghe e perciò ognuno ha bisogno di andare con il proprio passo ed il proprio ritmo, inoltre data la diversa organizzazione degli "albergue" c'è meno possibilità di socializzare e di far nascere quelle belle amicizie che non finiscono con il cammino ma che restano per tutta la vita nel cuore. Qui in 13 giorni di cammino ho conosciuto poche persone e solo con alcuni di loro si è' creato un piccolo rapporto che va oltre il semplice "buongiorno", "buonasera" o "buon cammino". Fa eccezione una coppia di fidanzati quasi trentenni di Bergamo, Federica e Alessandro, che abbiamo conosciuto la stessa sera del nostro arrivo a Irun e con loro tutti i giorni facciamo le stesse tappe e ci fermiamo agli stessi albergue, anche se giustamente spesso restano per conto loro. Sono dei bravissimi ragazzi ed è' bello che abbiano deciso, prima di iniziare il loro comune "cammino di vita" di vivere insieme la meravigliosa avventura del "cammino di Santiago". Io già li vedo tra 50 anni, quando avranno sostituito i bastoncini da trekking con dei bastoni d'appoggio, davanti al caminetto raccontare ai nipotini delle grandi fatiche ma delle incomparabili bellezze di questa fantastica avventura. Spero solo che non parlino male di un vecchio "roncadores" siciliano che la notte non li faceva dormire perché, anche se a quel tempo io sarò con lo zaino sulle spalle a salire e scendere dalle nuvole oppure a veleggiare nel mare infinito del cielo, sentirò fischiarmi le orecchie. ULTREYA
                                               Cattedrale di Santillana del Mar


19 GIUGNO 2014
Quattordicesima tappa:Santillana del Mar-Camillas 22,6 km. Nella tappa di oggi siamo stato in altalena perché abbiamo fatto su e giù per le colline per almeno 20/30 volte e pur se non ci sono state salite ripide alla fine si sentono tutte nelle gambe. Inoltre oggi il mare ha giocato a nascondino fino all'arrivo a Comillas dove una spiaggia favolosa ci aspetta per il pomeriggio e dove spero, se il tempo tiene, fare un super bagno nell'oceano. Questa mattina siamo partiti presto da Santillana del Mar che è un borgo medievale, sembra un museo a cielo aperto, ben curato e ben conservato ma molto turistico e quindi non adatto allo spirito economico dei pellegrini. Altra caratteristica della tappa odierna e' stato il passaggio nei pressi di tante Chiese e monasteri ma, come al solito, tutte rigorosamente chiuse , così abbiamo potuto ammirare solo l'architettura esterna e non in tutte perché, particolarità di questo "cammino", non sempre si passa dal centro dei paesi o dalle piazze delle chiese. Molti mi criticano che io faccio il "cammino" con molta tecnologia ma a parte il fatto che avere le mappe scaricate nel Gps ci ha evitato di fare km in più, che costano in termini di fatica, perché io mi distraggo facilmente nel fare foto e nell'ammirare i paesaggi e non vedo le "frecce gialle" che sono peraltro poche ma poi oggi mi dato un piacere che non ha prezzo, cioè mi ha fatto camminare per alcuni km insieme a moglie che stava seduta in cucina a casa a Catania (grazie Skype ). Abbiamo chiacchierato guardandoci negli occhi come facciamo normalmente a casa. E' stata una fatica camminare, parlare e guardare contemporaneamente la strada e il telefonino ma è stato bellissimo. Manco da casa da quindici giorni e forse la nostalgia comincia a farsi sentire ma ho un appuntamento con San Giacomo e non posso e non voglio mancare.....con allegria si va avanti. ULTREYA
                                                  .....quanta strada ancora da fare!

20 GIUGNO 2014
Quindicesima tappa: Comillas - Unquera 29 km. In questa tappa ,di tutti i km percorsi, neppure un metro e' stato in piano ma le salite e le discese sono ormai una costante ed è inutile parlarne. Ancora una volta San Giacomo ha vigilato su di noi in quanto anziché arrivare a Colombres, come avevamo previsto, ci ha fatto fermare, un km prima, a Unquera dove abbiamo trovato un agriturismo veramente favoloso con un prezzo inferiore degli albergue comunali e che consiglio a tutti i futuri pellegrini. Da notare che abbiamo saputo che l'unico albergue privato di Colombres era tutto prenotato e non c'era neppur un letto disponibile. Non voglio parlare dei paesini, anche belli, che abbiamo trovato lungo il cammino ( per questo basta leggere la guida) ma parlerò solo di una cosa particolare avvenuta oggi quando abbiamo attraversato un bellissimo campo da golf a 18 buche dove abbiamo visto alcuni giocatori che al nostro passaggio si sono fermati e ci hanno guardato con degli sguardi un po' strani e non ho capito se ci guardavano con commiserazione vedendoci sudati, impolverati e stanchi sotto il peso dello zaino mentre loro erano tutti belli puliti con magliette e scarpe firmate e con l'auto elettrica che gli portava le mazze, oppure erano sguardi d'invidia perché vedevano i nostri sorrisi e i nostri occhi pieni di gioia che dimostravano che tutti i pellegrini sono gente libera che ha deciso di vivere pienamente la propria vita ed è felice. Oggi non scrivo molto (meno male direte voi) ma tra poco inizia la partita dell'Italia e noi siamo anche "pellegrini/ tifosi". ULTREYA
                                                         campo da golf a Oyambre
21 GIUGNO 2014
Sedicesima tappa: Ulquera-Llanes 27,85 km. Anche se abbiamo fatto tappe più lunghe non so perché ma questa sembrava non finire mai (siamo arrivati a destinazione circa alle 18 ). Forse la colpa sarà stata l'ottima e abbondante cena e l'altrettanto sostanziosa colazione di questa mattina all'agriturismo dove eravamo alloggiati che oggi abbiamo camminare con un passo lento...lento...lento. Se dico che questa tappa, dal punto di vista paesaggistico, e' stata una delle più belle, sicuramente voi vi metterete a ridere perché lo dico quasi ogni giorno ma vi assicuro che camminare proprio sul bordo di altissime scogliere a picco sul mare, vedere piccole spiagge incastonate tra le rocce mi ha fatto molto riflettere ed apprezzare ancora di più Colui che, in perfetta armonia, tutto questo ha creato. Inoltre oggi, per la prima volta, ho visto i "Bufones", vi chiederete ... cosa sono? Fino ieri non lo sapevo neppure io però adesso vi posso copiare quanto era scritto in un cartello sul sentiero prima di arrivare sul posto "Bufones - proprio per le caratteristiche carsiche delle rocce, per l'erosione provocata dall'acqua piovana e dal movimento del mare, si creano gallerie di comunicazione fra il mare e la costa. Quando il mare e' agitato l'acqua viene spinta dentro queste gallerie ed esce nebulizzata, accompagnata da un boato di potenza proporzionata alla forza dell'onda. Trema persino il terreno su cui siamo appoggiati". Da aggiungere che oggi è il giorno più lungo dell'anno e che giusto un anno fa eravamo ad ammirare il tramonto dal faro di Finesterre. Oggi abbiamo lasciato la Cantabria e raggiunto le Asturie, quasi metà cammino e' fatto......da non credere che siamo ancora così pimpanti. ULTREYA

                                                             la scogliera di Llanes
22 GIUGNO 2014
Diciassettesima tappa: Llanes-Ribadesella 33,3 km. Tanti...veramente tanti ma la tappa di oggi si doveva concludere a Pineres (20,3 km) ma quando siamo arrivati li', verso le 13.00, siamo stati colti dall'angoscia in quanto era di una desolazione che faceva paura , in piena campagna senza altre case nel raggio di km, ed allora abbiamo deciso di allungare la tappa di altri 13 km e raggiungere Ribadesella che è' un paese ricco di residenze e strutture turistiche ed ha una spiaggia bellissima. Inoltre l'albergue yuvanil dove siamo alloggiati e' veramente bello e funzionale. Questi km in più purtroppo sono capitati proprio nel giorno peggiore per Renzo perché ha due grosse "ampollas" che lo fanno camminare male, e lui che fila come un treno rapido ed è sempre davanti a me, oggi è' stato peggio di un accelerato e mi è toccato spingerlo a camminare ( .....si fa per dire perché, specie nelle salite, dovevo prima trovare qualcuno che spingesse me). Speriamo bene per domani....non abbiamo ancora deciso dove fermarci (deja hacer al camino). Da notare che non sto parlando di quello che abbiamo visto oggi e cioè l'alternarsi di mare e di campagna, di rocce e di sabbia, di salite e di discese ma sarei sicuramente ripetitivo in quanto dovrei dire che tutto è stupendo, anche la fatica, in questo caso e'stata bellissima. Finalmente, nei rapporti con la gente locale, qui nelle Asturie, riesco a percepire una certa simpatia verso i pellegrini mentre mancava totalmente nei Paesi Baschi e leggermente si avvertiva in Cantrabia.......si vede che ci avviciniamo a Santiago. ULTREYA
                                                                la scogliera di Celorio


23 GIUGNO 2014
Diciottesima tappa: Ribadesella-Colunga 22km. La tappa di oggi è' stata più breve del solito perché le "ampollas" di Renzo non consentivano di esagerare in quanto se procediamo con prudenza e moderazione tutto si risolverà senza doversi fermare per qualche giorno. Oggi abbiamo concluso la tappa a Colunga che è un paesino nell'interno, abbiamo ancora una volta lasciato la costa, e dal quel poco che finora ho visto e' molto grazioso e pulito ed ha un centro storico davvero interessante, spero più tardi, se non crollo prima, di fare un giretto. Sarà perché abbiamo fatto pochi chilometri o perché il percorso non è stato molto impegnativo ma siamo arrivati a destinazione ad ora di pranzo (14.30 circa) e quindi le "pratiche quotidiane del pellegrino" (doccia, bucato, cura ampollas e breve descanso) le abbiamo fatte con tutta calma. La costa ed il mare oggi sono spuntati nel nostro cammino tra pascoli e boschi almeno dieci volte e sempre con scenari e spettacoli stupefacenti. Tra le tante cose viste sono da segnalare in questa zona i tantissimi "horreos" (antiche costruzioni caratteristiche delle campagne delle Asturie e della Galizia che servivano a conservare le dettate alimentari al riparo dell'umidita e soprattutto dagli animali), questi a differenza di quelli Galiziani, che ho visto l'anno scorso, sono più grandi ed a pianta quadrata. Sono contento che oggi ci hanno raggiunto Alessandro e Federica mentre purtroppo sono rimasti indietro tutti gli amici/pellegrini che avevamo conosciuti nei giorni scorsi e che avevano fatto qualche tappa insieme a noi......ma questa e' una caratteristica del "camino del norte".ULTREYA
                                                        Horreos Asturiano

24 GIUGNO 2014
Diciannovesima tappa: Colunga-Villaviciosa 18,2km. Ancora un'altra tappa breve ma le condizioni fisiche di Renzo sono importanti e quindi procediamo con moderazione e poi questo rallentamento ci ha consentito di fermarci a Villaviciosa che è la capitale del "Sidra"( in un paio d'ore ho già fatto fuori più di un bicchiere......buono) e, con la solita fortuna che finora ci ha sempre accompagnato, siamo alloggiati in un hostal in centro, veramente bello, pulito ed economico che si chiama "El Congreso" e si trova sul cammino (p.za del Ayuntamiento)....lo consiglio vivamente a tutti i futuri pellegrini. Questa volta però San Giacomo, per mandarci al posto giusto, si è servito dell'amico /pellegrino Maurizio Grandi che è un giorno davanti a noi è mi manda sempre delle dritte su dove fermarmi e come affrontare le varie difficoltà della giornata (grazie Maurizio).La tappa di oggi è' stata tutta all'interno e non abbiamo visto mai il mare e vi confesso che in po' mi è mancato anche perché pur avendo fatto pochi chilometri sono stati parecchio faticosi per le continue e ripide salite, anche se per fortuna non ha piovuto abbiamo avuto difficoltà nelle discese a causa del fango nei sentieri (nella notte c'erano stati alcuni temporali). Fatto curioso della giornata e' stato l'incontro su una interminabile salita con tre donne (40/50 anni) che quando ci hanno raggiunto ,con passo da alpino/bersagliere, al nostro usuale saluto "ola buen camino" hanno risposto con un cordiale "ciao" ed allora abbiamo capito che erano italiane e così discutendo abbiamo saputo che erano amiche del cammino e vivevano in città diverse del Piemonte e che erano partite da Irun il 10 giugno, 4 giorni dopo di noi, e che facevano oltre 40 km al giorno. A quel punto ci siamo guardati con Renzo e pensando che noi non siamo stanchi....ma molto di più, abbiamo detto che cancelleremo dal vocabolario l'espressione "sesso debole". Dopo 10 minuti ci hanno mollato e andando con il loro passo sono sparite davanti a noi. Ho avuto appena il tempo di dire loro "quando arrivate a Santiago salutatemi San Giacomo e diteGli che noi arriveremo almeno una settimana dopo ......siamo vecchi!!!" ULTREYA
                                                     Iglesia San Salvador a Sebraio
25 GIUGNO 2014
Ventesima tappa: Villaviciosa-Gijon 32 km. Anche se gli ultimi 6/7 li abbiamo fatti in bus, come peraltro suggeriva la guida, per evitare la periferia e la zona industriale (...come tutti i pellegrini non sopportiamo il traffico e l'aria viziata) e poi perché Renzo era proprio al limite delle forze. A proposito di Renzo devo dire che oggi è stato "eroico" in quanto ieri , di comune accordo, avevamo deciso che per recuperare totalmente, oggi a Villaviciosa avrebbe preso il bus e io lo avrei raggiunto a Gijon. Avevamo l'esempio dell'anno scorso di una cara amica del bel gruppo del "cammino francese" che a causa di tante "ampollas" ha preso il bus per Logrono, dove l'abbiamo raggiunta, e dopo quel riposo e' tornata a volare come una farfalla e difatti e' arrivata a Santiago tre giorni prima di noi. Ma questa mattina, sentendosi meglio, ha voluto farsi la tappa normalmente ed ha scelto questa soluzione nel giorno di una delle tappe più dure perché una delle due terribili salite (L'alto de la Cruz) e' forse il punto più alto del cammino del nord (forse sbaglio ma vi assicuro che è stata lunghissima e con una pendenza micidiale). Questa mattina piovigginava e c'era freddo quindi per la prima volta in questo cammino ho indossato il caro e inseparabile giubbotto rosso... quanti ricordi!! Arrivando a Gijon abbiamo rivisto il mare e tra poco andremo a fare un giro (. ....veloce e breve data la stanchezza) nel centro storico e sul lungomare che dicono essere molto bello. Ad un certo punto, nel percorso di oggi, abbiamo incrociato un bivio che portava al "cammino primitivo" ed allora mi sono fermato un attimo ed ho pensato che quello poteva essere il mio futuro obiettivo...solo se si hanno delle mete importanti si trovano i giusti stimoli per raggiungerle. ULTREYA
                                   il bivio tra "cammino del nord" e "cammino primitivo"
26 GIUGNO 2014
Ventunesima tappa: Gijon -Oviedo 0 km. Proprio così 0 chilometri e non dovrei neppure chiamarla "tappa" perché abbiamo solo fatto un "trasferimento" tutto in bus, e qui inizia quello che prima di partire avevo definito il"piano B" e cioè arrivare fino a Gijon/Aviles attraverso il "camino del norte" e poi da Santiago fare a piedi quello che per vari motivi non avevo potuto fare l'anno scorso cioè Santiago- Muxia-Finesterre-Santiago. Il resto del cammino del nord me lo riservo per un'altra occasione (spero!!) del resto ho promesso a mia moglie che per i prossimi cammini non mancherò più di 15/20 giorni, a casa ci sono sempre mille problemi da affrontare!! Quando nei giorni scorsi dicevo "deja hacer al camino" ero sincero perché fino a questa mattina non avevamo ancora deciso cosa fare e come al solito verso le sette siamo partiti per una nuova tappa diretti a Aviles ma sul cammino ci siamo ritrovati alla fermata con il bus pronto a partire per Oviedo e di colpo, senza pensarci due volte, abbiamo deciso di salire e scegliere questa soluzione. Questo servirà anche a Renzo per recuperare dalle "ampollas" (comunque sta già molto meglio) e poi potremo rientrare con qualche giorno di anticipo ed a casa qualcuno sarà felice. L'arrivo a Oviedo in mattinata ci ha consentito di visitare il centro storico di una delle più belle città della Spagna (e' la capitale delle Asturie). Oviedo e' una città del "Cammino" e vi assicuro che appena arrivato ho sentito una atmosfera (il saluto della gente locale, il rapporto con i bar e i negozianti e lo stesso albergue dei pellegrini) che in venti giorni di "camino del norte" e' mancata. Quello fatto finora e' stato un meraviglioso trekking con paesaggi da favola ma che ha poco a che vedere con il"cammino di Santiago". Naturalmente questa e' solo la mia opinione e sicuramente verrò smentito da tanti che hanno fatto questo cammino, ma....... Sono d'accordo con chi dice che l'abuso della tecnologia riduce i rapporti umani ma farne Un uso intelligente serve a stare vicino ai propri cari anche se fisicamente ci si trova a migliaia di chilometri di distanza difatti oggi ho avuto il grandissimo piacere di assistere e ascoltare in diretta (grazie a Giampaolo ed a Skype ) al giuramento ed all'insediamento quale "consigliere" del Comune di San Giovanni La Punta di Rosaria Maimone Raffa (mia moglie) . Congratulazione di cuore

                                                                       Oviedo

27 GIUGNO 2014
Ventiduesima tappa: Oviedo- Santiago 0km. Anche oggi 0 chilometri ma vi assicuro che fare 7 ore di bus e' peggio che fare 30 km a piedi.....ma per fortuna da domani si ricomincia a camminare. Santiago e' l'inizio di quel cammino che non ho fatto l'anno scorso (Santiago-Muxia- Finesterre-Santiago 180 km - 7 giorni) e che mi era rimasto come un buco che finalmente adesso posso colmare. Come sicuramente il prossimo anno spero di fare le rimanenti 14/15 tappe per completare il "cammino del norte". Era impossibile fare tutto adesso, altri 25 giorni fuori e mia moglie avrebbe chiesto il divorzio. L'arrivo a Santiago da' sempre un'emozione particolare e vedere decine di pellegrini piangere in piazza dell'Obradorio ti fa spuntare le lacrime agli occhi ricordando quello che avevi provato arrivando qui la prima volta e che anche adesso suscita un non so che..... Neppure a farlo apposta siamo arrivati qui di venerdì che è l'unico giorno della settimana che è in funzione il "botafumerio" e quindi mi debbo sbrigare per non mancare alla Messa delle 19.30. Secondo me questo e' un regalo di San Giacomo per essere tornato in quanto l'anno scorso pur essendo arrivato a Santiago 2 volte non sono mai riuscito ad assistere a questa antica e suggestiva cerimonia...... Mi auguro di avere la forza e la salute di tornare tante altre volte qui. ULTREYA
                                 monumento a S.Francesco a Santiago
28 GIUGNO 2014
Ventitreesima tappa: Santiago-Negreira 23 km. Dopo due giorni di trasferimento in bus e visite di città da veri "Turigrini" siamo tornati a camminare facendo i "pellegrini" che è la cosa che più ci soddisfa e che sappiamo fare meglio. Oggi abbiamo rifatto quell'unica tappa del "cammino di Fisterre" che avevamo percorso a piedi insieme a Giampaolo e Danila. Contrariamente a quello che pensavo, rivedere posti conosciuti e' stato bello e mentre alcuni posti del "cammino del nord" visti solo 15/20 giorni fa magari non li ricordo, questa mattina sapevo sempre (....o quasi) quello che avrei visto dopo ogni collina e dopo ogni curva ...il cammino e' come l'amore "il primo" non si scorda mai. Ho ripercorso con fatica la lunga ed interminabile salita dopo Ventosa (Cima di Mar de Ovellas) che l'anno scorso ha creato non pochi problemi a Danila e che, insieme al nostro appagamento della meta raggiunta, ci ha convinti a proseguire in bus a Finesterre e Muxia.....ma quest'anno, se San Giacomo vuole, faremo a piedi sia l'andata che il ritorno. A proposito di San Giacomo probabilmente questa mattina, essendo a casa sua, era impegnato in altre cose ed ha dimenticato di aprire l'ombrello e, quando eravamo pronti a partire, si è scatenato un temporale di pioggia e vento che ci ha bloccati in albergue (seminario menor). Forse però voleva che indossassi la stessa divisa che aveva caratterizzato il mio cammino dell'anno scorso e cioè il giubbotto rosso e il poncio nero (che in 25 giorni non avevo ancora tirato fuori dello zaino), perché appena mi sono cambiato, la pioggia e' diminuita e siamo potuti partire....misteri del cammino. Dimenticavo di dire che ieri ho visto in funzione il "botafumerio", e' stata una emozione particolare...... Solo questo, per me, vale gli oltre 500 km fatti fino adesso, ed ancora non è finita, mi aspettano la chiesa di Muxia che rivedrò con commozione dopo l'incendio del dicembre scorso e poi Finesterre per ripartire ancora dal km 0,00....ho proprio fatto bene a tornare. ULTREYA
                                                nuovo cammino....verso Finesterre

29 GIUGNO 2014
Ventiquattresima tappa: Negreira - Olveiroa 35 km. Oggi è' stata veramente dura perché interminabile, non si arrivava mai ma purtroppo non c'era alcuna possibilità di accorciarla perché domani vogliamo arrivare a Finesterre (altri 34 km.......mamma mia ce la faro'????). La tappa di oggi, per lunghi tratti, e' stata bellissima perché fatta in un sentiero in mezzo ai boschi e nonostante la sottile pioggia continua (e' un classico della Galizia) si camminava veramente bene. Le particolarità di questa tappa, come di quella di ieri, sono due e cioè che questo "cammino" e' il naturale completamento del "cammino francese" e quindi i pellegrini che si incontrano sono molto diversi da quelli che abbiamo trovato sul "cammino del nord", sono molto più aperti, più cordiali e sicuramente più felici e questo si denota nei rapporti con gli altri pellegrini, per fare un esempio ieri abbiamo camminato tutto il giorno con una ragazza coreana e oggi con gruppo di tedeschi e con quel poco di inglese e di spagnolo che conosciamo, in tutte e due i casi abbiamo creato un allegro rapporto che non ci ha fatto sentire la fatica, e oggi con tutti questi chilometri vi assicuro che è' stata tanta. Altra particolarità e' quella dell'incontro, nei bar e nei luoghi di "descanso" dei pellegrini che tornano indietro, perché tutti hanno stampato in volto e negli occhi tanta soddisfazione ed a tutti quelli che incontrano la prima cosa che dicono e' "sono stato a Finesterre" come per dire "io ho raggiunto un'ulteriore obiettivo dopo Santiago".......spero tra qualche giorno di essere come loro. ULTREYA
                                                           campi "eolici" presso Olveiroa
30 GIUGNO 2014
Venticinquesima tappa: Olveiroa-Finesterre 32,5 km. Sarei tentato di cominciare a scrivere dalla fine della giornata perché si è conclusa in una maniera meravigliosa, ma forse è meglio andare con ordine. La giornata e' iniziata con la solita pioggia leggera e quindi siamo partiti in assetto quasi invernale (giubbotto e poncho). Che strano però
, noi ci aspettavamo tanta pioggia nei giorni del cammino del nord ed invece li' abbiamo anche sofferto il caldo mentre qui tutti i giorni piove. Oggi in particolare abbiamo messo e levato il poncho almeno10 volte....pazienza, sembra che domani dovrebbe migliorare. Il percorso e' stato abbastanza scorrevole fino alla terribile e scivolosa discesa per CEE ma il fatto di rivedere il mare davanti a noi non ci ha fatto sentire la fatica. E' strano ma anche se veniamo da un cammino dove gli scenari di mare e di coste sono stati fantastici, trovare l'oceano da quest'altro lato della Spagna e' stato bellissimo e non vi posso descrivere l'emozione nel camminare per oltre un chilometro nella spiaggia di Finesterre insieme a decine di pellegrini che nella sabbia cercavano "conche", e tutto questo nonostante una continua e insistente pioggia. L'anno scorso, che eravamo arrivati a Finesterre in bus, non avevamo visto questa spiaggia ma ci eravamo fermati ad una spiaggetta all'interno del paese. Non riesco a spiegarmi cosa rende tutti i pellegrini un po' incoscienti (.....forse matti) ma questo pomeriggio, dopo aver percorso quasi 33 km e nonostante il forte vento, la pioggia e la nebbia, tutti ci siamo ritrovati nella lunga salita (3 km) per il faro e solo per fare una foto con il mojones del chilometro 0,00 ma questa e' la vera grande soddisfazione dei pellegrini......questo non è un punto di arrivo ma di partenza. Il nostro cammino continua ma qui oggi abbiamo piantato una bandiera. ULTREYA
                                                          la spiaggia di Finesterre
1 LUGLIO 2014
Ventiseiesima tappa: Finisterre-Muxia 31 km. Bene anche questa e' fatta, era una di quelle tappe che l'anno scorso avevo fatto in bus e mi era rimasto un po' di amaro che finalmente oggi ho cancellato. Per compensare oggi ho fatto una doppia fatica perché per buona parte della giornata ha piovuto così tanto che sono arrivato a destinazione, nonostante il poncho, fradicio come un pulcino che solo una doccia calda mi ha rimesso in sesto. Non capisco perché questo tratto lo chiamano "cammino della costa" quando invece al 90% e' in mezzo ai boschi e sopra le colline senza mai toccare il mare o attraversare un paese dove potersi riposare o riparare. Per fortuna questa mattina quando siamo partiti non pioveva e allora siamo ripassati dalla spiaggia per qualche foto e per un arrivederci all'anno prossimo....e qui permettetemi una espressione che usiamo noi che viviamo molto più a sud di Bolzano "si Diu voli e campamu". Un altro grande arrivederci l'ho dato questo pomeriggio al Santuario della Virgen de la Barca che con le lacrime agli occhi ho rivisto dopo un anno ma senza tetto e spoglia all'interno per i lavori di restauro dopo il terribile incendio del 26 Dicembre che l'ha completamente distrutto. Secondo i locali i lavori dovrebbero finire entro quest'anno, forse perché io sono abituato ai lavori pubblici in Italia, ma ho manifestato qualche dubbio ed allora con un vigile della "policia local" abbiamo scommesso una "cagna"(birra) su come sarà la situazione il prossimo anno....sono proprio costretto a ritornare per controllare, le scommesse vanno rispettate. ULTREYA
                     Muxia -  Santuario della Vergine della Barca.........rinascerà!
2 LUGLIO 2014
Ventisettesima tappa: Muxia- Olveiroa 33 km. Oggi abbiamo chiuso il cerchio del "cammino della costa" e venendo da Muxia, ad un certo punto, siamo arrivati al bivio che avevamo visto all'andata in direzione Finisterre. Non so perché ma vedere il "mojones" con la doppia concha mi ha dato una certa emozione pensando che avevo fatto a piedi tutte e due le direzioni e che stavamo tornando sulla stessa traccia già percorsa. Adesso ci siamo fermati allo stesso albergue di Olveiroa che avevamo lasciato tre giorni fa. Fare la strada al contrario crea qualche difficoltà in più perché i mojones e le frecce sono al contrario e poste nei punti che si vedono facilmente se si viene dall'altra direzione....bisogna fare doppia attenzione, oggi è' andata bene...speriamo per i prossimi due giorni. Finalmente oggi il tempo ci ha graziati e non ha piovuto anche se spesso il cielo si è' annuvolato e il vento freddo ci ha fatto compagnia. In questa zona ci sono centinaia di pale eoliche e il tanto vento che abbiamo preso spiega perché hanno scelto queste colline ( per fortuna che non avevo paura di essere spettinato!!). A proposito delle colline quando andavamo verso il mare mi lamentavo delle tante salite che mi si presentavano davanti però mi consolavo pensando che al ritorno quelle sarebbero state discese e quindi meno faticose ma non avevo tenuto conto delle discese che avevo fatto e perciò in ogni caso sia in avanti che indietro si fa fatica, fatica, fatica.......ma vi confesso che pensare che tra qualche giorno tutto questo finirà mi rattrista un po' ...(speriamo che mia moglie non legga questa fine del post). ULTREYA
                                                   bivio tra Finisterre e Muxia

3 LUGLIO 2014
Ventottesima tappa: Olveiroa-Negreira 35,7 km. Veramente una tappa lunghissima ma è' la penultima .....e' l'avvicinamento a Santiago. Sono continuate le difficoltà a seguire le frecce poste al contrario ma oggi ci ha aiutato molto il flusso dei tanti pellegrini che andavano verso il mare (Finesterre e Muxia) e poi proprio nel cercare la giusta direzione, ad un incrocio, un signore , da dentro un giardino, vedendoci in difficoltà, prima ci ha indicato la strada e poi , a gesti, ci ha fatto aspettare, e' andato in un albero ed ha raccolto tante susine rosse (dolcissime) e c'è le ha regalate. Dopo e' iniziata una scenetta davvero simpatica con lui che continuava a raccoglierne ancora dicendo che potevano servire per la sera o per l'indomani e noi a cercare di spiegargli che non potevamo portare altri pesi in quanto ogni grammo in più si sente nella schiena. Ed è vero, figuratevi che io ho un amico (pellegrino/veterano) che quando è in cammino, ogni giorno, strappa e butta via le pagine della guida che parlano della tappa già percorsa. Per fare i "pellegrini" bisogna essere un po' strani ma ci sono alcuni che sono molto ma molto più strani degli altri. Ad esempio quelli che io definisco "pellegrini/fantasma" che arrivano in silenzio e in un battibaleno, a qualsiasi ora, sono già sotto le coperte e non parlano con nessuno fino al mattino alle 5 quando di colpo spariscono nel nulla così come sono arrivati. Proprio ieri a Olveiroa abbiamo avuto due casi di quanto detto prima. Però ognuno è' libero di fare il cammino come vuole e con lo spirito che crede. A questo proposito vorrei fare una riflessione, che è solo la mia personale opinione che sicuramente e giustamente molti non condivideranno, cioè che il "cammino" e' nato come pellegrinaggio e quindi va fatto (....o andrebbe fatto) o per ringraziare o per chiedere una grazia. Io domani sarò a Santiago e se dovessi ringraziare per tutto quello che ho avuto, compreso la forza di completare quest'altro cammino, dovrei restare li' altri tre giorni (e non sarebbero sufficienti) quindi mi limiterò a pregare per me e principalmente per i miei cari e i miei amici, specialmente per quelli che in questo momento ne hanno più bisogno.......Lui sa leggere nel cuore e capirà. ULTREYA
                                                                  i due "pellegrini" 

4 LUGLIO 2014
Ventinovesima tappa: Negreira-Santiago 21 km. .....sono arrivato!!! E' strano pensare che appena una settimana fa ero qui ma allora non avevo provato la stessa emozione che oggi a mezzogiorno, entrando in piazza dalla parte bassa e quindi con la cattedrale di fronte, mi ha assalito e,come l'anno scorso, non sono riuscito a trattenere le lacrime. Le stesse lacrime che sono spuntate quando poco fa oltre alla "Compostela" mi hanno dato (novità di quest'anno) l'attestato dei chilometri percorsi a piedi e leggendo "730" mi sono venuti i brividi perché fino ad oggi, in ventinove giorni di cammino, non avevo mai fatto la somma....sono stanco ma ne è valsa la pena e ricomincerei domani mattina a camminare perché questo mi rende felice. Ormai il cammino e' concluso e quindi adesso posso parlare della mia schiena ( non l'ho fatto prima per scaramanzia), quando torno a casa qualcuno tra ortopedico, fisiatra e osteopata, che avevo consultato prima di partire, mi dovrà spiegare perché con lo zaino sulle spalle riesco a fare 25/30 e anche 35 chilometri senza avere alcun problema alla schiena e con le gambe che vanno come un treno (.....magari accelerato, ma vanno!) ed invece la sera senza zaino e senza le mie preziose e fedeli scarpe "da cammino" le gambe si bloccano e per cinque minuti mi devo assolutamente sedere altrimenti rischio di cadere.....mi sa che per stare bene andrò a passeggiare in via Etnea con lo zaino sulle spalle. Per poter arrivare presto (Renzo aveva la partenza nel pomeriggio) questa mattina siamo partiti che era ancora buio ma avevamo calcolato che non avremmo avuto difficoltà perché il primo tratto del percorso era lungo la "carrettera" e quindi non c'era rischio di non vedere la amiche "frecce gialle".....(mi mancheranno). Unico fatto negativo di una giornata meravigliosa e' stata la partenza di Renzo. Dopo un mese di totale convivenza (24 ore al giorno) mi ha un po' amareggiato il doverlo accompagnare alla fermata del bus per l'aeroporto. Il mio aereo parte domani quindi questa sera resterò da solo e andrò alla Messa in cattedrale per rivedere il "botafumerio" in azione (quest'anno due volte mentre l'anno scorso non ero riuscito a vederlo). Con Renzo siamo stati veramente bene, e' proprio un amico ed anche se lui si lamentava del mio russare e io mi lamentavo che lui non si voleva mai fermare durante la mattinata formavano una bella coppia di "diversamente giovani"......chissà se e quando potremo ripetere questa esperienza. ULTREYA
                                            .........A SANTIAGO
5 LUGLIO 2014
Trentesima ....?????...(non so come definirla) volo Santiago- Casa . Qui ci vorrebbe proprio quella frase che mi ripete sempre il mio amico "quel cammino e' finito....pensiamo al prossimo". Ma come
possono due sentimenti opposti coesistere contemporaneamente dentro una persona? Eppure è quello che provo in questo momento e cioè la gioia del rientro a casa e rivedere e riabbracciare moglie e figli e dall'altro lato la tristezza di partire da Santiago smettendo (.....sospendendo!!) di fare il pellegrino che all'alba,con lo zaino sulle spalle, inizia felice una fantastica giornata di cammino tra sentieri e strade sconosciute ma sicuramente ricche di nuove scoperte. Non sbaglio quando dico che il "pellegrino" e' una persona "strana" in quanto non è normale che solo dopo alcune ore di aver smesso di "camminare", dal bus che va all'aeroporto, guardare i pellegrini per strada e avere già nostalgia e un po' di invidia. Questo non succede solo a me ma anche ad altri pellegrini come ho accertato parlando con loro sul bus. Ieri sera oltre a vedere il "botafumerio" ed aver abbracciato San Giacomo ho lasciato, nella Sua tomba, il nastrino rosso di Sant'Alfio che per tutto il "cammino" e' sempre stato legato al mio zaino e mi ha sorretto nei tanti momenti di difficoltà e di estrema fatica. E' una cosa che avevo fatto anche l'anno scorso e spero di ripeterla tante altre volte.......non so ancora quale sarà il prossimo "cammino" ma so che ci sarà, mia moglie mi perdonerà ma per me è la migliore "terapia" per stare bene sia fisicamente che mentalmente ......e continuerò ad annoiare i miei amici di fb con i miei stupidi post, del resto lo sanno che sono un "pellegrino" e quindi un po' "strano"....(per favore sopportatemi! ......e non finisce qui perché Il bilancio finale il saluto ed i ringraziamenti ai compagni di cammino ed agli amici li farò tra qualche giorn
o). ULTREYA
ARRIVEDERCI SAN GIACOMO




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